E-mail marketing: 10 errori da evitare (se non vuoi finire nel cestino)

Prima di lanciarti in una campagna di e-mail marketing, ti conviene ripassare alcuni fondamentali.

No, non parlo di tecnicismi o automazioni complesse, parlo di buon senso e strategia, perché uno strumento potente come l’e-mail marketing può portarti nuovi clienti… oppure rovinarti la reputazione.

Inizio con una semplice definizione: ogni e-mail inviata a un cliente o a un potenziale cliente può essere considerata marketing.

Ma di solito con “e-mail marketing” intendiamo quelle campagne strutturate, con cui cerchi di:

  • attirare nuovi contatti,
  • fidelizzare chi già ti conosce,
  • spingere qualcuno ad acquistare di nuovo.

Fin qui tutto bene. Il problema nasce quando si usano le e-mail male, magari copiando modelli altrui o improvvisando.

E allora, ecco una serie di consigli molto pratici e concreti per non sbagliare: se li segui, aumenterai le probabilità che le tue e-mail vengano lette, apprezzate e magari anche cliccate.

1. Non scrivere a chi non ti ha autorizzato
Inviare mail a chi non ti ha dato il permesso non solo è scorretto: è dannoso. Rischi di essere segnalato come spam e di bruciarti la reputazione. Un buon sito, un Lead Magnet (omaggio a chi ti lascia la sua mail) ben fatto o una richiesta diretta sono il modo giusto per ottenere indirizzi con consenso.

2. Non essere assillante né ripetitivo
Inviare e-mail ogni due giorni o ripetere sempre lo stesso messaggio? No, grazie. Il risultato sarà che il lettore si disiscrive o, peggio, ti ignorerà per sempre. L’equilibrio giusto sta nella frequenza misurata e nel contenuto vario.

3. Tieni a mente la regola 90/10
Il 90% delle tue e-mail deve offrire contenuti utili, interessanti, pratici. Solo un 10% può contenere vere e proprie offerte commerciali. Altrimenti sembrerai solo uno che vuole vendere, e nessuno ama chi vuole solo vendere.

4. Cura con attenzione il Titolo (Oggetto) e il Mittente
Il titolo della mail è la tua prima, e forse unica, occasione. Se l’oggetto è noioso o generico, la mail verrà ignorata. Deve incuriosire, ma essere coerente. E il mittente? Sempre lo stesso, sempre riconoscibile. Mai far confusione.

5. Fai test, non indovinare
Prova. Sperimenta. Crea due versioni dello stesso messaggio (si chiama Split Test) con layout, parole o toni diversi e inviale a due gruppi ridotti. Poi guarda i risultati: quale è stata aperta di più? Quale ha portato clic? E usa quella.

6. Sii breve e chiaro. E invita ad agire.
Le mail lunghe scoraggiano. Quelle confuse ancora di più. Dì subito cosa vuoi comunicare e invita il lettore a fare qualcosa: cliccare, prenotare, rispondere. L’invito all’azione (in “gergo” anche call to action o C2A) deve essere ben visibile, magari anche ripetuta, soprattutto nel Post Scriptum finale.

7. Rendi semplice la disiscrizione
Lo so, sembra controproducente. Ma è meglio avere pochi contatti interessati che una lunga lista di gente infastidita. E poi la legge parla chiaro: il pulsante per cancellarsi deve esserci. E funzionare con un solo click.

8. Studia i dati (sempre)
È l’errore più frequente… Analizza le statistiche: chi apre, chi clicca, quando e su cosa. Solo così potrai capire cosa funziona e cosa no, e migliorare le prossime campagne. In poche parole, non mandare mail a caso.

9. Occhio alla forma: il layout conta
Se la grafica è raffazzonata, se i colori stonano, se il testo si legge male… il contenuto sarà ignorato.

Usa modelli semplici, leggibili da mobile, coerenti con la tua immagine.

Sembra un dettaglio, ma fa la differenza, anche qui la “forma” diventa “sostanza”. E risultato…

10. Personalizza più che puoi
Hai la possibilità di parlare in modo diverso a ogni segmento della tua lista: Fallo! Un messaggio per chi ha già acquistato non può essere lo stesso di chi ti ha conosciuto ieri. Personalizza l’oggetto, il contenuto, persino l’offerta.

L’e-mail marketing non è morto, probabilmente tu stesso mi leggi grazie ad una mail. È ancora uno strumento efficace e conveniente. Ma solo se lo usi con criterio, misura e rispetto per chi ti legge. E ogni tanto, ripassa le basi… non fa mai male.


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